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Itinerari 

A piedi o in mountain bike?

Partite quando volete e come volete alla scoperta degli itinerari maroniani, tra dolci colline e luoghi ospitali dove storia e natura si fondono in una narrazione fatta di passi e scorci da vivere e scoprire. Al termine della passeggiata poi non trovate sia perfetto rifocillarsi in un ristorante tipico?

 

Lasciatevi guidare dalla curiosità e scegliete uno dei nostri itinerari consigliati:

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Sulle "Onde di Marconi"

Il matto di Pontecchio, come lo chiamavano gli abitanti della zona, è diventato poi simbolo di Sasso Marconi grazie alla fama e ai successi scientifici che ha ottenuto e che lo hanno portato a raggiungere il Premio Nobel. La casa paterna, la stanza in cui suo nonno allevava i bachi che lui trasformò in laboratorio, la collina dei Celestini da cui mandò il primo segnale “senza fili”, sono i luoghi in cui Guglielmo Marconi effettuò i primi esperimenti di radiotelegrafia senza fili.

 

Villa Griffone – Museo Marconi, casa paterna di Marconi dove si trova il museo dedicato allo scienziato

Colle dei Celestini - luogo in cui venne effettuato il primo esperimento di telegrafia senza fili Mausoleo Marconi

Chiesa di Montechiaro -  sfondo del misterioso assassinio dello zio di Marconi

Parco Marconi -  giardino con giochi basati sugli esperimenti marconiani

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Lungo il Reno

Fin dalle epoche più lontane, i percorsi lungo i fiumi furono utilizzati come vie di comunicazione. Così avvenne per la valle del Reno, che permetteva collegamenti e traffici tra la pianura e la dorsale appenninica. Oggi questa passeggiata è l’ideale per una giornata di relax ed offre un paesaggio estremamente ricco e vario. Partendo da testimonianze storico artistiche, il sentiero costeggia la scenografica parete rocciosa del Balzo del Prunarolo, dentro la quale si trova l’acquedotto romano, e le scoscese pareti dei calanchi di Sabbiuno e Pieve del Pino. Il sentiero non presenta particolari difficoltà ma garantisce un paesaggio naturale alquanto pittoresco.

 

Palazzo De Rossi – palazzo di fine quattrocento in stile tardogotico

Ponte di Vizzano - ponte sospeso sul Reno, costruito nel 1930

Oasi Naturale di San Gherardoriserva naturale ricavata da una ex cava con possibilità di birdwatching

Parco Talonprezioso polmone verde di grande qualità ambientale

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La Via del Mastelletta

Giovanni Andrea Donducci (pittore barocco), detto il Mastelletta, passò buona parte della sua vita a Sasso Marconi. E’ ricordato perché tra il 1613 ed i 1614 contribuì alla decorazione della cappella della Basilica di San Domenico di Bologna. Il Mastelletta, i primi anni del ‘600, soggiornò in località Tintoria (a Sasso Marconi) in cerca di pace. Non aveva, però fatto i conti con il suono degli zufoli, strumenti a fiato suonati dai pastori, tanto che, dopo inutili proteste, decise di acquistarli. Da quel momento, numerosi contadini si presentarono alla sua casa con il solo scopo di vendere gli zufoli. Si trasferì così in una vicina casetta sul Reno in cui però era disturbato dal gracidare delle rane: cercò di spaventarle, senza successo. Oggi, i fastidiosi zufoli non si sentono più ma rimane il fascino dei paesaggi dipinti dal Mastelletta lungo questa passeggiata che collega il centro di Sasso Marconi e arriva al borgo di Fontana, costeggiando il Reno.

 

La Rupe – nell’antica chiesa rupestre il Mastelletta suonava l’organo per dilettarsi e dipinse i quadri raffiguranti i Santi Sebastiano e Rocco

Cà Tintoria - percorrendo la strada che costeggia il Reno (subito dopo la sua confluenza col Setta, sfondo di diversi dipinti del Donducci)

Palazzo Sanutiresidenza di Nicolò Sanuti

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Tra Sacro e Profano

Ogni luogo ha le proprie leggende e le proprie superstizioni. La forza evocativa della Rupe è sempre stata così potente da creare magia e mistero e da suscitare sentimenti di paura e di orrore. Alla fine del XIX secolo dimorava sulla Rupe un’indovina e cartomante i cui insegnamenti erano messi in pratica con grande fiducia da tutto il paese. Il Sasso ospitò anche una veggente che, il giorno precedente la frana del 1892, ne predisse la catastrofe. Forse anche per sconfiggere questi timori, fin dal 1283, la stessa Rupe ha ospitato l’immagine sacra della Beata Vergine col bambino, che oggi possiamo ritrovare (riprodotta) all’interno del Santuario della Madonna del Sasso. Questa passeggiata si conclude nel luogo che unisce sacro e profano: un voto religioso del 1630 per sconfiggere “fame, guerra e peste”, pena la dannazione eterna.

 

La Rupe – luogo simbolico da sempre ritenuto animato dal Diavolo Fosso del Diavolo, il cui nome riprende una leggenda in cui il diavolo uccise due prossimi novizi, spingendone uno nel fiume e buttando una pietra in testa all’altro

Santuario della Madonna del Sasso -  Piazza dei Martiri (dove, all’inizio dell’800, venne trasferita l’immagine della Beata Vergine, prima conservata nella chiesa all’interno della Rupe)

Oratorio di Sant’Apollonia - voto con minaccia di dannazione eterna

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